“Meno Rifiuti più Risorse in 10 mosse” è una campagna a lungo termine lanciata nel 2012 con il claim Meno Rifiuti più Benessere con la collaborazione fra l’Associazione dei Comuni virtuosi, Italia Nostra e Adiconsum. L’iniziativa è rivolta al mondo della produzione e della distribuzione che viene invitato a compiere 10 azioni per alleggerire l’impatto ambientale degli imballaggi e promuovere soluzioni e prodotti riutilizzabili, invece che usa e getta. L’invito a sottoscrivere un proprio impegno rispetto alle 10 mosse, e/o a rendere noti progetti e tabelle di marcia inerenti la riduzione dell’impatto aziendale complessivo, è rivolto ai referenti delle aziende leader dei prodotti di largo consumo e alle insegne della Distribuzione Organizzata.
Nonostante l’iniziativa focalizzi principalmente i temi della prevenzione e riduzione dell’impatto dei rifiuti da imballaggio e di articoli usa e getta tra i beni di largo consumo, l’invito all’azione nei confronti delle aziende, è di ben più ampia portata. La responsabilità socio-ambientale di un’azienda inizia già dalla fase di progettazione di un bene o imballaggio. Infatti, la scelta di un materiale piuttosto che un altro determina tutte le fasi a monte del processo: dall’estrazione delle materie prime, alla produzione di energia utilizzata per estrarle e lavorarle, ai trasporti, etc. Questa scelta sarà allo stesso tempo determinante quando il prodotto dovrà essere smaltito. L’azienda che studia un nuovo prodotto non può esimersi dal considerare come lo stesso potrà essere recuperato, riciclato o riutilizzato una volta che terminerà la sua funzione primaria.
Le 10 mosse:
- Ripensare e innovare i prodotti del domani con un visione di sistema (design sistemico)
- Minimizzare l’impiego di imballaggi, ridurre all’essenziale quelli necessari, eliminare il sovraimballaggio e alcune tipologie di componenti accessorie che impediscono un riciclo eco-efficiente
- Sostituire gli imballaggi non riciclabili o difficilmente riciclabili
- Promuovere l’uso di contenitori a rendere in vetro o plastica infrangibile anche attraverso la partecipazione a progetti pilota territoriali realizzati in collaborazione con altri stakeholders
- Utilizzare ove possibile materiale riciclato per realizzare prodotti e packaging al posto di materia vergine
- Adottare un sistema di marcatura/etichettatura degli imballaggi che possa comunicare in modo chiaro e trasparente al consumatore il grado di riciclabilità dell’imballaggio stesso
- Introdurre nel proprio assortimento quote significative di prodotti a basso impatto ambientale comunicandone nei punti vendita il valore aggiunto per orientare il mercato in senso ecologico, così come previsto dalla Politica Integrata di Prodotto (IPP)
- Utilizzare imballaggi secondari e terziari riutilizzabili, nel confezionamento in loco dei prodotti eliminare l’overpackaging e gli imballaggi non (o difficilmente) riciclabili
- Rendere disponibile nei punti vendita un’offerta articolata di prodotti che possono essere acquistati con contenitori portati da casa all’interno di un format accattivante per promuovere il riutilizzo degli imballaggi
- Introdurre nell’assortimento quote crescenti di prodotti adatti all’uso multiplo provvisti di ricambi/parti intercambiabili o ricaricabili, comunicandone i vantaggi ambientali
“Abbiamo 35 anni di tempo per assicurarci di essere certi di vivere in un pianeta sostenibile entro il 2050. Le nostre azioni e i nostri investimenti devono diventare ancora più ambiziosi e coerenti. Molte delle decisioni prese oggi determineranno il nostro modo di vivere nel 2050”.
Hans Bruyninckx, Agenzia Europea per l’Ambiente
La soluzione alla crisi ambientale è racchiusa nell’attuale modello economico che ne è la prima causa, il vero cambiamento non può che iniziare dalla fonte, da dove tutto ha origine.
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