La corretta informazione tecnologica e specialistica a supporto dei cittadini è uno dei ruoli fondamentali dell’Ecosportello. Abbiamo notato alcune offerte commerciali che utilizzano in maniera impropria il termine “Solare termodinamico” per fare concorrenza al solare termico tradizionale, non si tratta di frode ma di una dicitura che può generare confusione nell’utente non addetto ai lavori.
L’annuncio “tipo” suona così: “La soluzione per produrre acqua calda sanitaria è il Solare Termodinamico: l’impianto che produce acqua calda in tutte le condizioni climatiche. Il sistema solare termodinamico oltrepassa tutte le limitazioni dei sistemi solari tradizionali perchè consente di produrre acqua calda sanitaria con tutte le condizioni atmosferiche, a tutte le ore del giorno, tutti i giorni dell’anno.
Il sistema termodinamico è sempre nelle condizioni di catturare il calore presente nell’ambiente, anche nelle condizioni (pioggia, nuvoloso, notte, etc) in cui un normale collettore termico non funzionerebbe.
L’impianto permette di estrarre calore anche dall’atmosfera e non solo dal sole. Infatti il sistema termodinamico funziona:
- Di notte: basta che la temperatura dell’aria sia > 0°C (le migliori performance si hanno con almeno 5°C).
- Con il vento: l’energia cinetica e le correnti calde che impattano sul collettore portano calore che il sistema cattura, anche se è nuvoloso.
- Con la pioggia: basta pensare a quanto calore contiene il vapore acqueo che precipita dalle nubi. L’acqua è sempre a qualche grado centrigrado sopra lo zero e, in alcune condizioni, anche una decina di gradi sopra.
- L’irradazione solare: per questo tipo di sistema la radiazione solare migliora la produzione, ma non è la condizione necessaria affinché il sistema funzioni.
Inoltre:
- Si installano ovunque, senza problemi di rendimento, grazie a pannelli comodi e facili da posizionare su balconi, terrazze, in giardino e su tetti anche non rivolti a sud.
- Producono il 100% dell’acqua calda sanitaria in maniera continuativa, anche nei mesi invernali.
- Completamente integrabili con il riscaldamento domestico, con risparmio fino al 70% su impianti a termosifone e autonomia completa nel caso di moderni impianti a pavimento e ventilati.”
Andiamo con ordine.
Per solare termodinamico propriamente detto si intende un impianto che sfrutta come unica fonte l’energia solare per la produzione combinata di energia termica ed elettrica. Poiché gli impianti solari termodinamici sono anche impianti solari “a concentrazione” (ovvero impianti che concentrano la radiazione solare su apposite superfici per aumentare la densità di energia trasferita al fluido termovettore), vi sono applicazioni utilizzate per la produzione di calore di processo a medie e alte temperature (in genere da 200°C a 600°C).
Tutto ciò ha ben poco in comune con il “solare termodinamico” proposto da alcune aziende installatrici che invece consiste in un impianto a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria; il pannello esterno rappresenta l’unità di evaporazione grazie a una serpentina ricavata all’interno del pannello stesso. All’interno della serpentina scorre fluido refrigerante e non acqua come nei panelli solari termici. Il ciclo della pompa di calore funziona sempre, l’eventuale energia solare è un ausilio gratuito, ma in ogni caso la fonte di energia principale impiegata è l’elettricità, non il sole! Per questo motivo è errato definire questi impianti con il termine “solare”, sarebbe più corretta la dicitura “Pompa di calore con ausilio solare”. Per il resto la valutazione della bontà di un impianto siffatto è legata essenzialmente alla località di installazione e relative condizioni climatiche, all’orientamento del pannello e al fabbisogno dell’utenza. Alcuni punti che possono indurre in confusione:
- “L’impianto funziona anche di notte”: certamente la funzionalità del compressore (che è il cuore dell’impianto) non dipende dalla presenza del sole; bensì sulle prestazioni e l’efficienza globale del sistema può sorgere qualche dubbio. Nelle notti invernali, una superficie esposta verso la volta celeste tende a scambiare con quest’ultima una consistente aliquota di energia per irraggiamento. Ciò significa che la superficie del pannello può raggiungere temperature notevolmente inferiori all’aria circostante rendendo il sistema molto meno efficiente rispetto a una pompa di calore “classica” con unità evaporante ad aria. Tradotto in altri termini, si verifica lo stesso fenomeno che porta alla formazione della brina nonostante la temperatura dell’aria non sia inferiore a zero gradi.
- “Si installano ovunque senza problemi di rendimento”: falso. Il COP della pompa di calore può cambiare sensibilmente in relazione alla temperatura di evaporazione.
- “Estrarre calore dall’atmosfera”: efficace espediente poetico-comunicativo ma con poco riscontro pratico.
- “Completamente integrabili con il riscaldamento domestico , con risparmio fino al 70% su impianti a termosifone e autonomia completa nel caso di moderni impianti a pavimento e ventilati”: bisogna essere cauti con le stime e le definizioni. Gli impianti in questione nascono per soddisfare la richiesta di acqua calda sanitaria, un impianto che nasce per il condizionamento degli ambienti ha caratteristiche e specifiche tecniche nettamente differenti. In ogni caso l’integrazione della pompa di calore con un impianto ad alta temperatura (termosifoni) non è la migliore delle soluzioni prospettabili.
Ripetiamo che non si tratta di frodi ma di sistemi funzionanti e, a volte, anche convenienti. Chiaramente ogni proposta va valutata con riferimento al caso specifico di applicazione in modo da poter essere autonomi nella valutazione.
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