Le buone pratiche nei comportamenti quotidiani permettono di conseguire risultati molto importanti in termini collettivi. Un caso emblematico è rappresentato dagli sprechi energetici: tante piccole gocce possono riempire un’oceano. Con piccoli accorgimenti, con il miglioramento dei comportamenti quotidiani possiamo fare bene all’ambiente e al portafoglio. Spesso accade però che la stessa attenzione agli sprechi non è riposta negli ambienti lavorativi: mentre nelle nostre case ci impegniamo a spegnere le luci, chiudere le finestre, spegnere i terminali di riscaldamento quando si raggiunge la temperatura desiderata, non è raro vedere uffici con luci perennemente accese, finestre aperte con i radiatori accesi per smaltire quel calore in eccesso che costa molto caro all’ambiente e al portafoglio collettivo. Dovremmo cominciare a comprendere che l’ambiente è uno solo e il “portafoglio collettivo” a volte pesa più di quello individuale. Questi aspetti sono ulteriormente avvalorati dalla considerazione che in ufficio vengono spese la maggior parte delle ore della giornata; dunque gli errori, le distrazioni o il malcostume che dimostriamo verso gli sprechi energetici sul luogo di lavoro hanno ripercussioni non indifferenti. Se gli interventi strutturali di miglioramento sono a carico del proprietario dell’immobile sede dell’attività lavorativa, la responsabilità del corretto utilizzo e della gestione razionale delle risorse è a carico dei lavoratori. Non possiamo pensare di essere esenti da responsabilità in quanto “dipendenti”. Tutti siamo cittadini e tutti calpestiamo la stessa terra, abbiamo dunque una responsabilità enorme sulle nostre spalle.
La guida pratica per l’efficienza energetica in ufficio è stata elaborata dall’Energy Manager della Regione Sicilia, la riproponiamo come documento utile e applicabile in tutti gli ambiti lavorativi e, perchè no, domestici.