Il settore dell’edilizia rappresenta uno dei punti focali della politica energetica dell’Unione Europea considerando che circa il 40% del consumo energetico finale deriva da edifici residenziali e non residenziali. La stragrande maggioranza degli edifici costruiti prima del 1991 hanno raramente accorgimenti tecnici atti a permettere il contenimento dei consumi energetici per il riscaldamento ed il raffrescamento delle unità immobiliari. Anche gli impianti di riscaldamento datati presentano alti consumi e bassi rendimenti, sopratutto se paragonati agli impianti di ultima generazione. Le case degli italiani sono, la maggior parte delle volte, dei veri e propri colabrodo con ambienti poco o male riscaldati, impianti tecnologici obsoleti ed alti costi di gestione.
Il consumatore può scegliere di continuare a pagare bollette salate senza fare alcun intervento oppure abbassare i costi per il riscaldamento/raffrescamento mediante interventi di tipo gestionale e/o tecnico. Gli interventi di tipo gestionale sono solitamente a basso costo ed influiscono, direttamente, sulle abitudini familiari rispetto all’uso del riscaldamento ed alla diminuzione degli sprechi. Ad esempio, un intervento di tipo gestionale potrebbe essere utilizzare delle tende pesanti o altri accorgimenti per diminuire le perdite di calore verso l’esterno.
Gli interventi di tipo tecnico richiedono una certa spesa economica per poter rendere efficiente il sistema edificio-impianto e poter così ridurre concretamente i consumi energetici. Lo stato italiano con la legge di stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013, n. 147) ha prorogato la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. In particolare, tutti gli interventi realizzati dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 (o 30 giugno 2015 nel caso dei condomini) possono essere soggetti alla detrazione del 65% del costo dell’intervento dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società). Tale detrazione avviene nell’arco di 10 anni e può essere applicata soltanto per gli interventi effettuati su edifici esistenti. I soggetti interessati possono essere singoli cittadini ma anche le società, le associazioni tra professionisti e gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.
L’agevolazione prevede dei tetti massimi di spesa da poter portare a detrazione e che la somma eventualmente in eccesso rispetto all’imposta derivante dalla dichiarazione dei redditi non possa essere richiesta a credito. La detrazione di imposta non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste per gli stessi interventi da altri strumenti nazionali e può essere richiesta oltre che dal proprietario dell’immobile anche dai condomini (per gli interventi sulle parti comuni condominiali), dagli inquilini, da coloro che hanno l’immobile in comodato ed anche dai familiari conviventi con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) che sostengono le spese per la realizzazione dei lavori.
L’efficienza energetica rappresenta una valida possibilità di coniugare risparmio in bolletta e salvaguarda dell’ambiente: non bisogna avere paura di investire nel futuro
Giuseppe Di Giovanni